Abitiamo da quasi 30 anni il luogo delle possibilità, il luogo dell’imprevisto, dove tutto può accadere.
Nel vecchio manicomio di periferia possiamo permetterci alcuni lussi: il tempo, per costruire e nutrire i progetti; la libertà, di sperimentare, osare e sbagliare; la promiscuità, l’impurità, il meticciato, che rende sorprendente il fare.
La metamorfosi che ha attraversato le persone e gli spazi dell’ex manicomio ha creato in trent’anni di attività un terreno fertile fondato sull’accoglienza. In questi anni migliaia di persone hanno varcato il cancello, contribuendo a trasformare un luogo di esclusione in un luogo di accoglienza per ricostruire una cultura di vita pubblica e partecipata.