30 – 31 Maggio 2025
Il paese dove non si muore mai / Dëkk bu kënn dull dëwee
Alessandro Argnani/Albe / Ker Théâtre Mandiaye N’Diaye / Teatro Caverna
Uno spettacolo nel solco del meticciato teatrale
- Spettacolo per famiglie
- Teatro
Dal 30 maggio al 1 luglio 2025 - XXIX edizione
Crescendo, impariamo a fare un passo a latere di noi stessi, e capiamo che giudicare altre persone non è saggio. Il mondo rischia di diventare molto piccolo, le nostre ombre si rimpiccioliscono quando usiamo costantemente il giudizio. È più interessante cercare di comprendere il mondo e stupirsi. Lo stupore ingrandisce le ombre, allarga la forza d’immaginazione.
Scopriamo che non solo le parole sono importanti, ma anche lo spazio tra le parole che ci costringe a rallentare e ci insegna l’arte di esitare. Rallentando il ritmo del linguaggio lo rendiamo più preciso. La patria di chi esita è il labirinto, diceva Walter Benjamin, dove per orientarsi servono i cinque sensi di ognuno di noi. La ricerca dell’esito dal labirinto è un lavoro pratico e collettivo. Un lavoro che rende conciliabile l’inconciliabile, che considera possibile l’impossibile.
Oggi potremmo chiamare il labirinto “tessuto sociale”. Siamo convinti che sia necessario alimentare e rafforzare il tessuto sociale più di quella che chiamiamo “rete”, perché quest’ultima tende a riguardare un lavoro intermedio, mentre noi abbiamo bisogno di alleanze inventive che producano voglia di intraprendere e siano fonte di energia sociale, è il nostro modo di fare politica.
30 – 31 Maggio 2025
Alessandro Argnani/Albe / Ker Théâtre Mandiaye N’Diaye / Teatro Caverna
Uno spettacolo nel solco del meticciato teatrale
3 Giugno 2025
In collaborazione con Libreria Alaska
Presentazione del libro di Vittorio Lingiardi e Isabella Saggio
3 – 5 Giugno 2025
Cuocolo/Bosetti
al Museo del Novecento, itinerante in cuffia per 25 spettatori
6 – 8 Giugno 2025
Radio Popolare
Appuntamento con Radio Popolare e la sua comunità di ascoltatrici e ascoltatori
Con il patrocinio di
Col sostegno di
In collaborazione con
Collaborazioni
Arca, Arci Grossoni, Asnada, Campagna Salute Mentale, Consorzio Cascina Clarabella, Comin, Coop Bicam, Forum Salute Mentale, Gogol & Company, Il Giardino degli Aromi, Lato D, Libreria Alaska, Libreria Anarres, Libreria Antigone, Libreria del Convegno, Libreria I Baffi, Mamusca/Scamamù, Mosso, Ri-Make/Subseri, Teatro Elfo Puccini, Teatro delle Albe, Tempo Ritrovato Libri, Unasam Italia, Verso Libri, Zona K
Ringraziamo
Alberica Archinto, Alessandro Argnani, Monica Barbato, Marta Battioni, Sofia Borroni, Giuliano Bottacin, Massimo Bricocoli, Catia Brunello, Ferdinando Bruni, Roberto Cacciatore, Carlo Carbone, Ignazio Causarano, Cristina Chiavarino, Marilena Chierico, Massimo Cirri, Silvia Consonni, Nicoletta Contu, Paolo Cozzi, Cesin Crippa, Alice Daghini, Rodrigo D’Erasmo, Luigi De Angelis, Elio De Capitani, Giacomo Delfanti, Gerardo de Luzenberger, Luca Del Pia, Enrico Derflingher, Elio, Enrico Falck, Barbara Farina, Elena Ferrari, Carlo Gazzi, Catiu Giarlanzani, Lorenzo Giuggioli, Caterina Gorlani, Fiorenzo Grassi, Paola Guerra, Debora Hafner, Marika Hansson, Marco Kob, Ivolontaridiolinda, Jacopo, Toni La Bua, Stefano Laffi, Mario Loprevite, Letizia Mantero, Emanuele Martina, Marco Martinelli, Raffaele Mattei, Diana Mauri, Lucia Mauri, Viola Mercuri, Lea Melandri, Mauro Milone, Laura Molena, Ermanna Montanari, Ilaria Negri, Nicole, Marcella Nonni, Giorgia Oddone, Olga, Giorgina Pi, Claudio Ponzana, Andrea Rebaglio, don Gino Rigoldi, Felice Romeo, Alberto Russo, Elio Sabella, Laura Sansonna, Stefania Scattina, Paolo Schiavo, Marina Scipolo, Riccardo Sorichetti, Alice Strazzi, Tea, Teo, Federica Verdicchio, Antonio Viganò, Alba Viglione, Renata Viola
Dal 1997 ad oggi
Il manicomio di Milano era un terreno arido trent’anni fa, le persone sole e gli spazi chiusi. Oggi il Paolo Pini è un laboratorio di cittadinanza, un luogo che sprigiona energia sociale e culturale.
Per aprire i cancelli e far entrare i cittadini, abbiamo scelto di usare la cultura come testa d’ariete – che negli anni ’90 sembrava non avere alcun valore. In particolare, abbiamo pensato al teatro, per invitare le persone a fare esperienza del cambiamento. Per questo è nato un festival dal titolo Da vicino nessuno è normale e il TeatroLaCucina.
La scelta del teatro, come strumento di dialogo con la città, ha permesso di dare nuova vita al luogo, passando attraverso le storie delle persone – la negazione della soggettività, la perdita degli oggetti personali e di conseguenza dell’identità erano le pratiche di spoliazione manicomiale – senza che le storie fossero solo un atto di denuncia. Il teatro ha introdotto la parola poetica, la metafora dei grandi testi, la distanza, l’emozione collettiva, la riflessione sul proprio tempo, ha restituito il senso di comunità.