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30 Maggio – 1 Luglio 2025

da vicino nessuno è normale 2025

Crescendo, impariamo a fare un passo a latere di noi stessi, e capiamo che giudicare altre persone non è saggio. Il mondo rischia di diventare molto piccolo, le nostre ombre si rimpiccioliscono quando usiamo costantemente il giudizio. È più interessante cercare di comprendere il mondo e stupirsi. Lo stupore ingrandisce le ombre, allarga la forza d’immaginazione.

Scopriamo che non solo le parole sono importanti, ma anche lo spazio tra le parole che ci costringe a rallentare e ci insegna l’arte di esitare. Rallentando il ritmo del linguaggio lo rendiamo più preciso. La patria di chi esita è il labirinto, diceva Walter Benjamin, dove per orientarsi servono i cinque sensi di ognuno di noi. La ricerca dell’esito dal labirinto è un lavoro pratico e collettivo. Un lavoro che rende conciliabile l’inconciliabile, che considera possibile l’impossibile.

Oggi potremmo chiamare il labirinto “tessuto sociale”. Siamo convinti che sia necessario alimentare e rafforzare il tessuto sociale più di quella che chiamiamo “rete”, perché quest’ultima tende a riguardare un lavoro intermedio, mentre noi abbiamo bisogno di alleanze inventive che producano voglia di intraprendere e siano fonte di energia sociale, è il nostro modo di fare politica.

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