23 Ottobre 2020 – 22 Marzo 2022

Altre intimità

Laboratorio di teatro e scrittura a partire dai materiali di Lea Melandri

  • Teatro

in collaborazione con le classi 3E e 3F – Liceo delle Scienze Umane (a.s. 2020/21)
e con le classi 2F – Liceo delle Scienze Umane e 3C – Turistico (a.s. 2021/22)
dell’IIS Pareto

Cara Lea ...

Negli anni ‘80 il settimanale Ragazza In fece la scelta dirompente di affidare a Lea Melandri, figura tra le più significative del femminismo italiano e del movimento anti-autoritario, una rubrica di corrispondenza, che lei chiamò Inquietudini e che le diede l’occasione di inventare un nuovo dispositivo: non rispondeva direttamente a chi scriveva ma apriva al confronto con stimoli di carattere psicoanalitico, poetico e letterario mettendo in relazione le diverse voci raccolte e creando un primo “network sociale” fra ragazze e ragazzi che dialogavano tra loro attraverso la sua rubrica.

Ateliersi prende avvio dai testi delle lettere inviate a Lea Melandri presso la redazione di Ragazza In, per condurre un percorso tra gli adolescenti milanesi chiedendo loro di rispondere agli stimoli forniti da quelle lettere e aprendo spazi di discussione e creazione di nuove elaborazioni linguistiche.

Lea Melandri, autrice, attivista e femminista

Lea Melandri, figura tra le più significative e autorevoli del femminismo italiano, autrice di testi teorici fondamentali come L’infamia originaria, aggiunge al suo complesso profilo intellettuale una grande simpatia che la rende molto amata tra i giovani.

Della partecipazione al movimento non autoritario nella scuola e al movimento delle donne sono testimonianza gli scritti che escono sulla rivista e che verranno poi in gran parte raccolti nel suo primo libro, L’infamia originaria (tradotto in francese e spagnolo) un vero manifesto del femminismo italiano. Gli anni Settanta e il grande cambiamento personale e collettivo che hanno determinato nella sua vita e in quella di tante altre resta tuttavia un tema ricorrente nel suo lavoro teorico e pratico. Altra esperienza cruciale l’insegnamento ai corsi 150 ore voluti dal sindacato per favorire la formazione dei lavoratori e delle lavoratrici, ma anche di chi non aveva potuto conseguire la licenza media. Nel quartiere milanese Affori Bovisasca (quartiere dell’ex Ospedale Psichiatrico Paolo Pini) si trova a insegnare al primo gruppo di donne, prevalentemente casalinghe, che avevano deciso di tornare a scuola soprattutto per il desiderio di uscire dallo spazio ristretto delle loro case.

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