19 – 20 Giugno 2025

Fratelli

Un viaggio sui sentieri che portano a cercare l’altro, il diverso, senza stancarci mai.

  • Danza
  • Teatro

15 €

Posto unico

Un giovane uomo sta seduto in mezzo al palcoscenico, avvolto in una coperta, di fronte a lui un lampadario a goccia illuminato, dietro di lui una struttura in pallet di legno e intorno dei fogli di carta strappati

Date, orari e repliche spettacolo

Crediti spettacolo

Liberamente ispirato al romanzo di Carmelo Samonà

regia, costumi e scene Antonio Viganò
testi Carmelo Samonà, Antonio Viganò, Remo Rostagno, Michele Fiocchi
con Michele Calcari e Paolo Grossi
light designer Melissa Pircali
assistenza drammaturgica Gianluigi Gherzi
una produzione: Teatro la Ribalta-Kunst der Vielfalt
in collaborazione produttiva con Balletto Civile e Gli Scarti ETS

Un viaggio sui sentieri che portano a cercare l’altro, il diverso, senza stancarci mai.

  • autismo
  • fragilità
  • disabilità

“Vivo, ormai sono anni, in un vecchio appartamento nel cuore della città con un fratello ammalato. Nessun altro abita con noi e le visite si fanno rare”.

Inizia così il romanzo omonimo di Carmelo Samonà da cui è liberamente lo spettacolo Fratelli che viene riallestito con una nuova formazione attoriale e un nuovo impianto drammaturgico.

È la necessità di comunicare che spinge due fratelli che vivono in un appartamento nel cuore di una città ad inventare una serie di giochi, storie, gesti. Perché non si parlano? Si parlano, eccome. Ma la lingua di uno dei due sembra ingarbugliata. Egli ha un modo di fare e di comportarsi del tutto suo. È certo che non può essere lasciato solo, perché da solo non ce la farebbe. Egli ha bisogno del fratello sano e il fratello sano vuole aiutare il fratello malato. Da tempo registra i suoi gesti, i suoi movimenti, le sue bizzarrie, perché non può sopportare l’idea che suo fratello possa nascondere linguaggi che egli non riesce a comprendere. Per aiutarlo non ha altra strada che tentare di scoprire la logica di ciò che fa e di ciò che dice. Non si rassegnerà mai, sarebbe un’offesa alla propria intelligenza. Del resto il loro rapporto è così stretto che anche lui, in fondo, ha bisogno del fratello malato. Ha scoperto, per esempio, che quando questi entra in una storia, sembra felice. E allora, via, a raccontare storie. Ma le storie, purtroppo, si interrompono, si spezzano, perdono il capo e la coda ed allora si entra nel mondo delle piccole cose quotidiane, nelle certezze degli oggetti presenti. La vita nell’appartamento porta a stabilire delle relazioni che sembrano quasi piccoli rituali o, volendo, un gioco.

Il linguaggio è semplice, poetico, intensamente emotivo: movimenti danzati, brani di storie conosciute, gesti come espressione di desideri e scambi di intenzioni.

Senza retorica e senza falsi moralismi, nel cuore concreto di un dramma … Una interpretazione sobria e appassionata, una partitura di gesti che produce quasi una danza, a tratti infinitamente tenera e giocosa, a tratti più simile a una lotta, un testo la cui potenza suggestiva risiede nella scelta di una lingua elementare e diretta

Sara Chiappori, la Repubblica

Note di regia

Riprendere quest’opera teatrale è una mia necessità: questo romanzo non solo mi ha fatto incontrare un grande autore, un’opera letteraria di straordinaria qualità narrativa, con una scrittura intensa essenziale e nello stesso tempo profonda, ma soprattutto mi ha messo di fronte “l’Altro”, la diversità, la malattia. Inoltre mi ha insegnato quali forme e quali modalità si devono imparare per cercare un linguaggio comune, una lingua dove le nostre certezze le nostre logiche vengono messe in discussione. Insomma, grazie a quel romanzo e a quel tema così sapientemente trattato, è nata la mia collaborazione e avventura con la Compagnie de l’Oiseau Mouche di Roubaix e tutta la mia passione e il mio lavoro con gli attori e le attrici in situazione di disagio psichico con i quali vivo ogni giorno in Compagnia. L’omonimo libro di Carmelo Samonà, Fratelli, mi ha spinto a compiere un viaggio nel mondo delle relazioni umane, ad esplorare zone non ancora conosciute ma che pure ci appartengono da sempre. Un viaggio sui sentieri che portano a cercare l’Altro, il diverso, senza stancarci mai. A cercarlo, anche se ci sembra già di averlo trovato. (Antonio Viganò)

Un giovane sta sconsolato e pensieroso accanto a una struttura di pallet di legno, che contiene un lampadario a goccia che illumina la scena
Un uomo sta in piedi, intorno al suo bacino un ragazzo abbarbicato, che non molla la presa, in una mossa di danza
Un uomo sta chino su un tavolo, con un pennarello in mano, scrivendo su un pezzo di cartone la parola cercami
Un ragazzo calvo sta di schiena di fronte ad un lungo foglio che riporta in maniera fitte un testo scritto

Spettacoli ed eventi correlati

Prenotazione necessaria

Prenotazione necessaria

Prenotazione necessaria

Prenotazione necessaria

Prenotazione necessaria