7 – 8 Giugno 2023

Non tre sorelle

Titolo in ucraino: НЕ ТРИ СЕСТРИ
Spettacolo in quattro lingue: italiano, inglese, ucraino e russo, con sopratitoli in italiano e ucraino

  • Teatro
Una ragazza di schiena sta togliendo dalla parete scura un quadro che raffigura lo scrittore russo cechov, davanti a lei un tavolo con tazzine e piatti di ceramica e un elmetto giallo

Date, orari e repliche spettacolo

  • 7 Giugno 2023, 20:45

  • 8 Giugno 2023, 20:45

Crediti spettacolo

Liberamente non ispirato a un’opera di A. Cechov

con Susanna Acchiardi, Alice Conti, Anfisa Lazebna, Yuliia Mykhalchuk e Nataliia Mykhalchuk
regia Enrico Baraldi
drammaturgia Francesco Alberici ed Enrico Baraldi
dramaturg Ermelinda Nasuto
luci Massimo Galardini
assistente alla regia Uliana Samoliuk
con il contributo di Fondazione Cassa di Risparmio di Prato
progetto Davanti al pubblico 2020 Teatro Metastasio di Prato
con Fondazione Toscana Spettacolo Onlus/Centro di Residenza della Toscana (Armunia – CapoTrave/Kilowatt)

Qual è il ruolo della cultura in tutto questo? Cosa c’entra Cechov, ora?

Nel 2020 iniziamo le prove per un adattamento di Tre Sorelle di Cechov, dal titolo Non Tre Sorelle. A causa della pandemia abbiamo rimandato il debutto per due anni. Il 24 febbraio 2022, proprio mentre ricominciamo a provare, veniamo svegliati dalle immagini dei carri armati russi che entrano in Ucraina. Da un giorno all’altro Mosca cambia il suo volto. Improvvisamente nulla sembra avere più un senso: cosa è possibile fare, come Europei, come cittadini e infine come artisti, a fronte delle immagini di una guerra che sembra coinvolgerci più di altre? Qual è il ruolo della cultura in tutto questo? Che senso ha fare teatro, mettere in scena uno spettacolo, in questo momento storico? Cosa c’entra Cechov, ora?

Negli interstizi del testo russo si fa spazio un copione tutto contemporaneo che si muove con disinvoltura tra italiano, inglese, russo e ucraino (...). Le vicende delle (non) tre sorelle si mescolano così alle storie di attrici di oggi, che condividono frammenti di vita, splendori e miserie del mestiere.

Maddalena Giovannelli - Domenica del Sole 24 Ore

Per uscire dalla paralisi di queste domande abbiamo incontrato un gruppo di attrici di Kyiv giunte in Italia grazie al progetto di accoglienza Stage4Ukraine. Abbiamo domandato loro cosa ne pensassero di Masa, Irina e Olga, le tre protagoniste del testo. Abbiamo così scoperto che “A Mosca! A Mosca! A Mosca!”, una delle più celebri battute del teatro mondiale, acquisisce oggi un significato inaspettato, controverso, problematico e per certi versi pericoloso. Abbiamo scoperto che, oggi, mettere in scena un testo di Cechov, non è più una scelta neutrale, che lo si voglia o no. Abbiamo quindi deciso di non mettere più in scena Tre Sorelle, e nemmeno un adattamento, ma di interrogarci su che cosa significhi oggi portare in scena un testo simbolo della letteratura Russa. Che cosa è, per noi (e per loro) Mosca oggi? Questo si domandava Cechov nel 1901, inaugurando il secolo con una delle opere più rappresentate del suo teatro, le Tre Sorelle. Come sarà la vita dopo di noi? E tutto questo soffrire, che senso ha? Abbiamo chiesto a tre di loro, tre attrici ucraine, di prendere parola e raccontarlo in scena insieme a noi.
Enrico Baraldi, regista

Una ragazza con mazza ed elmetto giallo distrugge con veemenza piatti e tazzine di porcellana disposte su un tavolo, dietro il quadro dell'autore russo cechov
Una ragazza con mazza ed elmetto giallo distrugge con veemenza piatti e tazzine di porcellana disposte su un tavolo, dietro il quadro dell'autore russo cechov
4 ragazze vestite di bianco sembrano intente ad apparecchiare una tavola elegante, con tazzine, teiere e piatti in porcellana bianca

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