Gli strumenti usati per umiliare e uccidere persone di ogni età e genere erano semplici: macheti, bastoni e poche pistole. In realtà, il più potente strumento del genocidio fu la Radio-Télévision Libre des Mille Collines. Gli operatori della stazione radio hanno coltivato e preparato il genocidio per mesi integrando nella propria programmazione: musica, sport, comunicati politici e autentiche istigazioni all’omicidio.
Lo spettacolo Hate Radio riporta RTLM on air in una scena ricostruita che rimane fedele all’originale dove i sopravvissuti al genocidio sono sul palco. Al centro del progetto c’è la riproduzione delle trasmissioni di RTLM, condotte dai veri protagonisti – tre estremisti Hutu e l’italiano-belga Georges Ruggiu. Come funziona il processo di affermazione dell’ideologia razzista? Come è possibile epurare l’individuo della sua umanità? L’opera del regista Milo Rau si avvale di documenti e testimonianze dirette di membri dell’etnia Hutu e di superstiti del genocidio stesso, per dare una risposta a questi interrogativi lasciando che le persone facciano esperienza diretta di quanto accaduto nella storia.